CLAUDIO CAFFETTO
Biografia

Claudio Caffetto nasce il 7 maggio 1942, secondo dei tre figli di Mario e Metilde Ghidinelli. Il primo contatto con la pittura è quello con il maestro elementare Romeo Bellucci, noto pittore bresciano a cui non sfugge l’inclinazione dell’allievo per il disegno e perciò lo invita nel suo studio seguendone i passi.
Giovanissimo, appena quattordicenne, rimasto orfano di madre trova un primo impiego come disegnatore nello studio tecnico dell’architetto Bruno Fedrigolli per contribuire alle esigenze economiche della famiglia composta dal padre, operaio specializzato alla Breda e da due fratelli. Presso lo studio Fedrigolli maturerà la passione per l’architettura, frequentando contemporaneamente i corsi serali di disegno e scultura dell’AAB con i maestri Corbellini e Lusetti.
Lo studio Fedrigolli è frequentato da numerosi esponenti dell’arte bresciana con cui Claudio Caffetto entra in contatto, in particolare con il sacerdote, artista e teologo Renato Laffranchi e con Guglielmo Achille Cavellini.
Si iscriverà alla Scuola d’arte di Parma e, nel frattempo, la sua attività di disegnatore lo mette in contatto con artigiani del peltro per i quali disegna brocche, piatti e oggetti vari. Non ancora ventenne apre a Brescia, in Via Manzoni, “Metalpilter”, una piccola bottega artigiana di produzione di artigianato artistico in peltro, iniziando così quella che diventerà la sua principale attività economica.
Nel 1963 sposerà Franca Manera con la quale avrà due figlie, Metilde nel 1964 e Giovanna nel 1972 e che lo supporterà incessantemente anche nell’attività lavorativa aziendale oltre che domestica. La sede della Metalpilter si trasferirà nel 1968 a Ponte san Marco di Calcinato. Nel frattempo Claudio Caffetto diventa rappresentante sindacale della Confartigianato e trova all’estero (Francia, Germania e Paesi Scandinavi) il principale sbocco della sua attività economica. Molte sue opere pittoriche sono state vendute in questi Paesi. Nel 1974 affida all’architetto Fausto Bontempi di Salò la progettazione di una casa-museo a Calcinato, Villa Caffetto appunto. Qui continua a coltivare la passione per la pittura e la scultura.
La casa diventa un luogo dove artisti come Cosentino, Alberto Meli, Berocal, Pigola, Franco Grignani, Dada Maino, Delima Medeiros, Hsiao Chi e altri si incontrano ed espongono le loro opere. Guglielmo Achille Cavellini elencherà Villa Caffetto tra i luoghi destinati a promuovere la sua autostoricizzazione. Da questi incontri nasce la sua nuova attività artistico culturale: la Edizioni d’Arte Caffetto che si dedica alla produzione di multipli in metalli diversi (bronzo, alluminio, rame e peltro) e contemporaneamente per Claudio Caffetto cresce l’impegno politico sindacale entrando a far parte della Giunta della Camera di Commercio di Brescia, essendo eletto Presidente nazionale dell’Assopeltro e poi per due mandati consecutivi Presidente della European Pewter Union.
Nel 1986 ottiene il riconoscimento di Ufficiale al Merito della Repubblica. A partire dalla fine degli anni Novanta abbandonerà gli impegni pubblici, diventando nonno di quattro nipoti: Nicola, Rachele, Emanuel, Elisa. S’incrementa da questo momento l’attività artistica e comincia a presentare le proprie opere ad un
pubblico più vasto, nazionale ed internazionale esponendo soprattutto in Svizzera, Francia, Norvegia.